Me lo sono domandata in occasione di un seminario organizzato da un’associazione di psicoanalisti che si è posta l’obbiettivo di “confrontarsi e dialogare con varie pratiche artistiche, professionali, lavorative e, più in generale, di vita”.
A me, architetto, hanno chiesto di parlare della città.
L’esercizio a cui i convenuti erano chiamati a partecipare era duplice e impegnativo: farsi capire dagli "altri" e riuscire a capirli. Contemporaneamente, quindi, un obiettivo e un auspicio.
Spiegare la città a persone che si occupano d’altro è complicatissimo: si corre il rischio nello stesso momento di essere banali e incomprensibili.
Ho pensato che la cosa migliore fosse preparare e commentare una lista di parole esterne al glossario tecnico che frequento quotidianamente e che, già di per sé, è escludente e autoriferito: parole che attraversano varie discipline e che sono comunque basilari, non tanto per parlare di città, ma, almeno, per prepararsi a parlarne nel modo meno impreciso.
Una mappa per fissare le pre-condizioni, un ABC per beginners ignorando il quale non è possibile passare al livello successivo.
In 3 minutes ve lo ripropongo.