7 / Buon gusto e Sex Pistols
25 Luglio 2018 In Senza categoria Commenti disabilitati su 7 / Buon gusto e Sex Pistols
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Il buon gusto è contagioso: lo è fortemente, lo è senza via di scampo.
Le vie del contagio sono quelle tipiche dei virus che allignano nei territori della superficialità e della non conoscenza: funziona benissimo la legge del branco, il comportamento imitativo che riproduce un modello iniziale per successive clonazioni.
Nel mondo del consumo estremo i modelli sono plurimi e cangianti dovendo rispondere alle strategie di crescita all’infinito che l’economia sembra porre come unico criterio del mercato globale.
Il buon gusto dà forma ai desideri, ai valori e ai comportamenti, agli stili di vita, perfino alla trasgressione.
Gli adolescenti vestono la loro ribellione mostrando le mutande lasciate in vista dai pantaloni che cadono, oltraggio alla pudicizia degli adulti, conquista di un’autonomia espressiva.
Peccato che i pantaloni siano firmati e che gli strappi e le lacerazioni dei tessuti costino un patrimonio: peccato che gli adulti pudici e perbene esistano solo negli stereotipi dei pubblicitari, mentre la vita reale è piena di babbi e mamme, zii e zie traballanti e impasticcati, fragili e nevrotici, incapaci di responsabilità e autorevolezza.
Poveri adolescenti costretti a vivere in un mondo che da una parte veste grundge e dall’altra ti insegna a morire in nome di religioni senza amore. Compressi tra un benessere disgustoso e una povertà pornografica e iniqua.
Adolescenti di tutto il mondo: vi amo.
L’unica vera rivoluzione è nella consapevolezza di ciò che ci circonda. Quando sentite che il mondo non vi piace, quando volete essere diversi, fermatevi per guardare, fermatevi per capire. A volte costa fatica, molto spesso dolore . La coscienza è l’unica libertà possibile, l’unico modo per incontrare il mondo, gli altri, i segni che emettono, i segni che lasciano.
Non rinunciate alla vostra intelligenza.
Quando indossate un paio di scarpe da ginnastica chiedetevi da dove vengono, che giro hanno fatto prima di diventare il prodotto dei vostri desideri, della vostra presunta autorealizzazione. Forse le hanno cucite dei bambini che camminano a piedi nudi.
Forse la libertà è un’altra cosa, sia per loro che per voi.
Siamo tutti portatori di buon gusto: a volte siamo portatori infetti, a volte siamo portatori sani.
Come monatti trasportiamo segni, modi, stili, idee e, come monatti, diffondiamo segni, modi, stili, idee. La diffusione avviene nostro malgrado, seguendo modalità e strade che molto difficilmente riusciamo a prevedere. I messaggi che emaniamo sono solo in parte quelli che vogliamo emanare, molto più spesso sono quelli che chi ci incontra vuole e può percepire.
Penso di sovente a come il mondo delle griffe sia in grado di divorare con voracità anche i segni più spontanei e locali, per infilarli, dopo averli totalmente travisati, nel circuito della moda che si vende sul mercato globale. Il buon gusto si è impadronito del rap, del grundge, degli hippies e del rock.
Mi intenerisce la visione della cresta colorata e delle borchie di un punk di periferia, relitto provinciale di un movimento sorto dal rifiuto forte e trasgressivo dello status quo e dei codici ufficiali: quante creste, trucchi hard, borchie, abiti neri hanno riempito il jet set negli ultimi anni esibite nelle soirée di un pubblico alto borghese che nulla saprà mai della rabbia e della disperazione delle stazioni e dei loro frequentatori sottoproletari.
“Avete mai avuto la sensazione di essere stati imbrogliati?”
Sì, Johnny Rotten, il tuo disordine e la tua infelicità sono stati usati sulle passerelle di un ordinatissimo sistema rigorosamente capace di produrre economia: le lamette che hanno fatto sanguinare la tua carne sono diventate ninnoli costosi nelle boutiques à la page.
Vivienne Westwood è una manager colta, acutissima manipolatrice di segni, interprete geniale della realtà del mercato, pluripremiata stilista, “ufficiale dell’impero britannico”…Tu, Johnny Rotten sei stato il manichino vivente delle sue prove di stile…Vivienne è ancora viva, Sid Vicious è morto a ventidue anni, coperto di cicatrici e senza denti.
Adolescenti di tutto il mondo, datevi una mossa, la vita vi appartiene per diritto, non dovete comprarla negli shopping center. Non lasciate che il mondo che non vi piace vi rubi l’anima, conquistatevi con intelligenza e consapevolezza la libertà di essere, girate le spalle a chi vi usa e vi vuole incatenati alla schiavitù dell’avere, spendendo, a tutti i costi.