F. è una signora “bene” di mezza età, dolce e generosa.
A volte la guardo con sincera ammirazione per la tenacia con cui durante la giornata, affronta il rapporto con gli altri.
Tutti noi incontriamo gli altri nella nostra quotidianità: volenti o nolenti, già solo per il fatto di esistere, lavorare, passeggiare, comprare, tessiamo ogni giorno una fitta ragnatela di rapporti che sostanzia le nostre attività, i nostri pensieri.
Fuori dalle maglie delle relazioni ci sono gli spazi della libertà, dell’arbitrio, del riposo, dell’approfondimento, dello studio, della riflessione individuale.
Mi rendo conto sempre di più che la nostra vita è giocata tra questi due poli, alla ricerca di un equilibrio che spesso non riusciamo a trovare: quando le relazioni prendono il sopravvento il mondo perde i suoi contenuti specifici, meritocratici e profondi e si sbilancia su criteri di appartenenza, di superficie, di riproduzione passiva dello status quo.
Viceversa, quando prevale il pensiero solitario e la profondità individuale, spesso il destino è quello della solitudine, dell’inutilità, del non riconoscimento e della frustrazione, a volte della follia.
Ho visto grandi pensatori misconosciuti e disprezzati nella cerchia dirigente dei lacchè e dei cicisbei: ho visto anche dozzine di cicisbei e di lacchè conquistarsi postazioni altolocate e dirigenziali, grazie a curricula di balletti, salotti e partiti.
F. è una dolce signora di una certa età: teoricamente di mestiere fa la commercialista, ma, se dovessi definire la sua vera attività la descriverei come un’eccelsa specialista del buon gusto.
Quando la guardo a volte mi scoraggio con quel sentimento che mi deriva dalla sensazione di una distanza incolmabile tra me e chi mi sta di fronte.
Per F. non ci sono più contenuti, persone, scazzi, conquiste: per F. c’è un’unica danza che avvolge tutto in una matassa di sorrisi, ammiccamenti, inviti a cena, regalini, viaggetti, spettacoli, inaugurazioni, beneficenza, dibattiti…… ci sta pure la politica, i corsi di cucina e di ballo latino americano, l’ambientalismo e la tutela degli animali in via d’estinzione.
F. ha una forza straordinaria, un’energia imparagonabile: alla sera non è mai stanca, non dà segni di cedimento, la danza continua full time.
Io la guardo con invidia perché, al contrario, vedo le mie giornate accorciarsi progressivamente, la mia resistenza sociale affievolirsi schiacciata da un distillato sempre più denso di intolleranza e nevrosi: il sistema delle relazioni è per me la vera, grande fatica, è ciò che mi stanca di più, ciò che mi toglie tempo di vita, spazio di libertà e di pensiero, silenzio, libri, giochi enigmistici.
Sogno un mestiere in cui nessuna relazione possa interferire con quello che faccio: so che ho scelto quello più sbagliato, perché l’architetto è per forza un astuto p.r.
… La scrittrice forse…… Sì, quando scrivi sei tu e basti a te stessa… Oh Dio! Dimenticavo… serve un editore … E poi devi promuovere il tuo libro… da Maurizio Costanzo o da Bruno Vespa…… Oh Dio! Mi attende un futuro disastroso……
F. ti prego, aiutami, ho bisogno di consigli, non sono mai riuscita a imparare i trucchi che tanto ti aiutano a vivere in società… La vita che mi rimane è troppo corta per sbagliare di nuovo mestiere.

Arrivo sempre puntuale agli appuntamenti: nonostante i ritmi pressanti del lavoro, rispetto gli orari concordati e non ritardo.
Non così F..
A volte non arriva, perché le succede qualcos’altro: a volte arriva mezz’ora dopo, come oggi, costringendomi ad attese che mettono a dura prova la mia pazienza. Mi raggiunge come se niente fosse col telefonino in funzione, riceve e trasmette senza tregua, senza respiro, vanificando il senso e il piacere dell’incontro.
L’appuntamento era a metà pomeriggio da X alla ricerca dei fondi necessari per organizzare un ciclo di conferenze sui nuovi stili dell’alimentazione nella società occidentale: era in ritardo, perché reduce da un altro appuntamento alla ricerca di altri fondi per un altro convegno sulle antiche tradizioni della tessitura in Valtellina. Da X ho parlato io, perché nel frattempo lei ha ricevuto e fatto telefonate fissando nuovi appuntamenti a cui arriverà in ritardo, ai quali non dirà nulla……
Fermi tutti. Ti sei conquistata un mercato e un posto in prima fila, ma ora ti ricordi ancora cosa dovevi e speravi di vendere?
Sei ben piazzata…… hai conquistato il diritto di ascolto e le porte si aprono dinnanzi a te…… ma qual è più il tuo canto, il tuo contenuto?
Le relazioni sono un mestiere che troppo spesso, quando sparisce il merito, assume un carattere totalizzante e patologico. Costruire un rapporto proficuo e finalizzato con il prossimo richiede energia, competenze “tecniche”, risorse mentali ed economiche… insomma si trasforma da strumento in attività a tempo pieno. È il vero e spesso solo contenuto.
Fortunati i paesi in cui ciascuno può fare quello che sa fare senza dover strisciare la lingua per terra, senza studiare tecniche di seduzione, senza circostanze strategiche e carnet stracolmi… semplicemente, quello per cui è portato, per cui si è preparato, ha studiato e lavorato.
Beato un mondo normale.