30 / “Carine le piramidi d’Egitto”
2 Luglio 2018 In Senza categoria Commenti disabilitati su 30 / “Carine le piramidi d’Egitto”
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Ci sono alcune frasi che rimangono impresse indelebili nella tua memoria: quando le incontri per caso nuotando quotidianamente nell’oceano delle parole e dei concetti, ti accorgi che queste frasi racchiudono in uno spazio breve e in una musicalità efficace, ragionamenti estesi e complessi, rendendoli semplici, cristallini, diretti e incontrovertibili.
“Carine le piramidi d’Egitto” è una di queste frasi: appartiene al testo bellissimo della canzone Magic Shop, scritta e interpretata da Franco Battiato e contenuta nell’album “L’era del cinghiale bianco” edito nel 1979.
Tutto il brano è un distillato di ironia, costruito per paradossi che sono nello stesso tempo etici ed estetici.
Racconta di un mondo confuso e mixato, in cui segni opposti e antitetici vengono offerti e recepiti nei supermercati della comunicazione e del consumo globalizzati.
Racconta il buon gusto, le sue confusioni, la sua inconsapevolezza, la sua mediocrità.
Insieme a interessante, carino è uno degli aggettivi preferiti dai buongustai: accostato al sostantivo piramide crea un brivido nella schiena che è contemporaneamente di piacere e disgusto e che si intensifica all’esponente quando, dulcis in fundo, sopraggiunge la parola Egitto, e, con essa, l’evocazione delle dimensioni faraoniche, delle geometrie pure ed essenziali, della potenza divina del potere, del deserto e del grande Nilo sacro.
Ma eccolo tutto il testo di Magic Shop: i poeti sono così, mettono in musica e rendono bello quello che i non poeti spiegano con grevità e fatica. Grande Battiato.
C’è chi parte con un raga della sera
e finisce per cantare “la Paloma”.
E giorni di digiuno e di silenzio
per fare i cori nelle messe tipo Amanda Lear
vuoi vedere che l’Età dell’Oro
era appena l’ombra di Wall Street?
La Falce non fa più pensare al grano
il grano invece fa pensare ai soldi.
E più si cresce e più mestieri nuovi
gli artisti pop, i manifesti ai muri
i Mantra e gli Hare Hare a mille lire
l’Esoterismo di René Guénon.
Una Signora vende corpi astrali
i Budda vanno sopra i comodini
deduco da una frase del Vangelo
che è meglio un imbianchino di Le Corbusier.
Eterna è tutta l’arte dei Musei
carine le Piramidi d’Egitto
un po’ naifs i Lama tibetani
lucidi e geniali i giornalisti.
Supermercati coi reparti sacri che vendono
gli incensi di Dior
rubriche aperte sui peli del Papa.